Never give up!
Questa è la nostra motivazione
non molleremo finché l'acqua non diventerà tua amica!
non molleremo finché non avremmo tirato fuori il carattere che non sapevi di avere!
non molleremo finché tutte le piscine non riapriranno!
non molleremo finché lo sport non diventi un diritto per tutti!
La scorciatoia
Tutti abbiamo la tentazione di cercare la strada più rapida per saltare la fila, per fare più velocemente i compiti a casa,per fare meno fatica, per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo; è un istinto naturale.
Lo sport ci insegna che la scorciatoia non esiste e se la prendi prima o poi ti presenta il conto.
Alla parola scorciatoia associata allo sport avrete sicuramente pensato al doping. Ma anche quella scorciatoia ha un prezzo altissimo da pagare, la nostra salute. E quand'anche vi andasse bene dovreste fare sempre i conti con la vostra coscienza sempre se non si viene scoperti;cosi come Lance Armstrong vincitore di 7 Tour de France tutti cancellati per doping. Dalla gloria alla pubblica umiliazione.
Tornando alla nostra realtà di tutti i giorni; chi almeno una volta non si è trascinato vicino ad un divisorio di una corsia? o ha tagliato una vasca per fare meno metri perché affaticato o semplicemente perché non aveva alcuna voglia di fare quella vasca o di andare in piscina?e ci è andato solo perché costretto dai genitori?
Il primo pensiero che gli sovviene al termine della vasca o dell’allenamento è :” l ho fatta franca per fortuna” .
L'annegamento è la terza causa di morte sotto i 15 anni. “Accade perché si nuota malissimo”
il pediatra Italo Farnetani, che da tempo si occupa delle accortezze che possono essere messe in campo per salvaguardare i bambini dai pericoli dell’acqua, “Nella fascia d’età dai 5 ai 18 anni, solo il 30% sa nuotare in maniera sufficiente. Un altro 30% sa stare a galla, ma alla minima difficoltà è indifeso. Infine un 10% sa nuotare solo in piscina”. Conoscere l’acqua e farlo prima possibile: secondo il professore, c’è fra i 7 e i 18 anni una vera emergenza nuoto e “l’unico compito delle vacanze che darei ai bambini sarebbe quello di fare i corsi di nuoto, meglio se al mare. È una garanzia di sicurezza e si salvano tante vite”.
Bisognerebbe dunque promuovere corsi di nuoto gestiti da personale specializzato. “Dai 4 ai 6 anni il bambino deve imparare a nuotare. In adolescenza potrebbe essere troppo tardi”, dice il professore, “Per i bambini giocare con l’acqua è un importante mezzo per lo sviluppo psicomotorio. Noi nasciamo nell’acqua”.